incesto
IL TOCCO DI MIA FIGLIA

29.05.2025 |
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"Mamma di una meravigliosa ragazza..."
Spesso nella vita accadono cose che non avresti mai neanche potuto immaginare, cose e realtà che superano di gran lungo l’immaginazione e che, in qualche maniera, non hai mai neanche avuto il coraggio di desiderare o che forse non hai mai avuto il coraggio di confessare neanche a te stesso. Desideri e voglie che, però, hai dentro probabilmente da sempre e che avresti sempre voluto profondamente che si realizzassero. Questa è la mia storia.
Sono Luis, 38 anni, venuto in Italia da bambino e cresciuto in una famiglia con una madre estremamente religiosa, che ha reso sempre l’argomento “sesso” un tabù, un qualcosa di cui MAI parlare e di cui vergognarsi, facendo crescere in noi figli una sorta di repressione, che ci ha sempre, soprattutto in me, scatenato il desiderio di cercare il sesso in maniera disordinata, ovunque e con chiunque, scoprendo e togliendomi le curiosità con le persone più disparate, correndo rischi altissimi pur di trovare soddisfazione.
Ed è così che ho incontrato davvero un mondo fuori casa, con donne e coppie più o meno adulte, belle, brutte, magre, grasse, alte, basse, sposate, di amanti, curiosi, guardoni e ancora voyeur di coppie che scopavano in macchina, osservatore, con il binocolo, di coppie che scopavano in casa, nelle spiagge e davvero, davvero dovunque.
Una ricerca, la mia, che sembrava non trovare mai sazietà.
Fino ad un paio di anni fa, quando ho incontrato lei, Sabrina, la mia compagna, con la quale ho iniziato a convivere.
Sabrina è una donna meravigliosa, con un passato turbolento, ma che l’ha aiutata a diventare la donna che è, forte, spiritosa, disinibita, passionale...insomma tutto ciò che un uomo possa desiderare di avere accanto.
Mora, occhi verdi, pelle vellutata, una quinta di seno, due labbra carnose, un bel culetto di cui sono orgogliosissimo e una pesca dolcissima e sempre depilata e pronta.
Grande lavoratrice, ottima compagna, amante passionale e... mamma di una meravigliosa ragazza.
Ed è proprio quest’ultima che mi ha cambiato la vita e in qualche maniera l’ha davvero stravolta.
Lei si chiama Maria, 14 anni, un corpicino da donna ormai, un seno pronunciato ma non ancora formatissimo, un culetto rotondo e uno sguardo che mi ha sempre colpito, per la sua determinazione e quella scintilla di malizia che non ha mai nascosto.
Dorme spesso in mezzo a noi, nel lettone, perché dice di non voler stare da sola, di volere le coccole, di sentirsi accolta e amata e, cosa che mi conquista ogni volta, di voler sentire in me quella figura paterna che non ha mai avuto poiché il padre se n’è andato, abbandonandola, quando lei era ancora piccola.
E con queste parole da furbetta si ricava quel posticino nel letto in mezzo alla sua mamma e al suo nuovo papà!
Lei, proprio come la mamma, ama dormire con un vestitino leggero ed entrambe dicono di non sopportare l’elastico delle mutandine, pertanto dormono senza slip.
La cosa l’ho sempre accettata di buon grado anche se, proprio per la restrizione idealista con cui sono stato cresciuto, io non mi sono mai spogliato davanti a lei e ho sempre dormito con i miei boxer.
E così si dorme in tre, un po' scomodi a volte, ma la cosa, in fondo, piace a tutti ed è sempre andato tutto bene.
Fino a qualche sera fa…
Si, perché qualche sera fa è accaduto ciò che non avrei mai immaginato e che mi ha convinto a parlarne con la mia compagna, assumendo un grande rischio, ma con lei ci siamo sempre raccontati tutto e sentivo di doverglielo.
Mi spiego meglio e vi racconto.
Era una sera calda, aveva piovuto un po' ma non abbastanza da rinfrescare, anzi, vivendo in città, quel po' di pioggia non ha fatto altro che far alzare il vapore dall’asfalto, rendendo tutto ancora più afoso.
Non riuscivo a dormire bene e ho aperto un po' gli occhi, in dormiveglia. Nella stanza, il bagliore della spia del computer fendeva il buio, portando un po' di chiarore nella camera. Mi sentivo strano e sentivo il tocco della mano della mia compagna che mi accarezzava. Dice che la rilassa toccarmi e si addormenta spesso con la mano sul mio uccello.
Ma credevo non dormisse perché la mano non stava ferma, anzi…
Mi stava masturbando, portando la mano su e giù, scoprendo e ricoprendo la cappella con movimenti lenti ma profondi, respirandomi accanto, cosa che mi eccitava ancora di più.
Chiusi nuovamente gli occhi, godendomi il suo tocco e ho girato la testa verso di lei, quasi per accoccolarmi e stringermi a lei.
Si fermò un attimo e poi ricominciò, forse aspettando che mi riaddormentassi. Ma io, nonostante gli occhi chiusi, non dormivo e mi stavo eccitando. Così l’ho abbracciata e ho aperto gli occhi...mi sono ritrovato davanti non la mia compagna, ma Maria!!!
Per un attimo mi si è come fermato il cuore...non sono stato capace di dire neanche mezza parola...l’ho solo guardata con stupore tale, inspiegabile a parole.
Era la mia bambina quella che mi stava toccando, era la mano della mia bambina quella che mi stringeva il cazzo e mi masturbava, era con la mia bambina che mi ero eccitato e quella che ora stavo abbracciando quasi a saltarle addosso e iniziare a scoparla.
Restammo entrambe immobili, incapaci di parlare, incapaci anche di respirare. Entrambe per imbarazzo, io per quello che la mia bambina mi stava facendo e per quello che io stavo per fare a lei e lei perché consapevole di essere stata beccata, immaginando chissà quali conseguenze.
Fortunatamente il mio istinto di padre ha avuto la meglio in quel momento, e, dopo averle fatto una carezza sul viso, l’ho baciata sulla fronte e le ho detto: “Stai tranquilla amore mio, va tutto bene. Non hai fatto nulla di male. Ora però dormi e domani, a mente riposata, ne riparleremo. Buonanotte amore mio”.
Lei mi ha sorriso e dopo avermi detto di volermi bene, si è girata di spalle, mi ha messo il braccio sopra di lei e si è addormentata tra le mie braccia, in un misto di dolcezza e malizia, perché, prima di chiudere gli occhi, con il culetto all’aria, ha spinto proprio su di me, a contatto con quel cazzo che fino a pochi attimi prima aveva fatto indurire con le sue manine.
Dentro di me sentivo che l’istinto del padre lasciava inesorabilmente il posto all’istinto dell’uomo, ma questo sarà il prossimo racconto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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